17 febbraio 2014

Coppetta Mestruale: The Chronicles | I 3 Mesi

Dopo avervi lasciate sulle spine con il post d'introduzione all'argomento, torno a parlare della coppetta mestruale, nello specifico questo sarà una sorta di riassunto delle puntate precedenti, dei progressi e delle cose che ho imparato in questi primi tre mesi d'utilizzo.
Vale sempre la premessa della volta scorsa, se questo tema per qualche strano motivo vi sconvolge ciao, ci vediamo al prossimo post, se non avete niente di più intelligente da dire di "CHE SCHIFOOH" risparmiate le articolazioni delle vostre mani. Ripeto, argomentate e sarete ascoltati.

Primo giorno, mai atteso con così tanto entusiasmo.
Appena sveglia approfitto per fare qualche prova d'inserimento ed estrazione.
Faccio bollire 5-7 minuti la mia piccola e tenera Yuuki in un pentolino d'acqua continuando a fissarla per paura che vada a fermarsi sul fondo e possa rovinarsi.
Inizio a fare le mie prove d'inserimento guardando questi video e arrivo alla conclusione che la più semplice a "C" fosse la piega migliore, quella con cui riuscivo a tenerla meglio, farla salire bene e aprire più facilmente.
ERRORE.
Credevo di averla piazzata bene al primo colpo, mi sembrava fosse aperta e avesse aderito alle pareti, non la sentivo, pensavo di essere un fenomeno.
Come mi sono stesa sul divano ho iniziato a sentire un leggero fastidio, era come se la coppetta scendesse e dato che non stavo bene e volevo fare un pisolino senza troppi pensieri l'ho tolta e sono tornata agli assorbenti interni.
Il giorno dopo dovevo prendere il treno e andare allo stadio, il pensiero di andarmi a ravanare in un zozzissimo bagno gentilmente offerto dalle Ferrovie delle Stato (regaz, io prendo solo regionali, non ho i soldi per i frecciarossa-gialla-arancione-brillantini dove magari puliscono ogni tanto) mi faceva venire due metri di pelle d'oca e per quanto la toilette delle signore al Tardini sia talmente pulita che ci si potrebbe mangiare sopra temevo di dover fare troppi avanti e indietro.
Inevitabilmente ha vinto l'assorbente interno, di nuovo.
ALTRO ERRORE.
A questo punto probabilmente avrei lasciato perdere perchè ve l'ho detto, sono una testa di cazzo, ma questa volta la sono stata un po' meno del solito e ho riprovato.
Senza dolori multipli è tutto più semplice e ho capito subito dove sbagliavo: l'avevo posizionata troppo in basso.
Ho sempre la cervice piuttosto alta il che mi permette - o mi costringe, non ho ancora capito - di andare abbastanza in su con la coppetta; risolta la teoria ora il problema era la pratica, in che razza di posizione dovevo mettermi per riuscire a posizionarla a modo? 
Dopo esser stata chiusa in bagno per quella che mi è sembrata una settimana intera sono arrivata alla conclusione che 1. dovevo accucciarmi 2. appoggiare la schiena a un muro in modo da portare avanti il bacino 3. la piega a "C" era da abbandonare in favore della "Pushdown", sapientemente illustrata nella gif da dù soldi qui sotto. 

  
Ovviamente queste sono cose estremamente soggettive, anche più di un mascara, ma se ancora non avete trovato la vostra posizione o non prendete neanche in considerazione la coppetta per paura di dover fare i salti mortali queste informazioni potrebbero esservi utili. Una volta capito come funziona è un'operazione da 10 secondi a dir tanto.
Cosa che non si può dire però dell'estrazione, almeno per le prime volte. Non riuscivo proprio a farla scendere e anche se pensavo di avere i muscoli rilassati non si muoveva di un millimetro, mentre ravanavo l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era come caspita faranno quelle che tagliano il gambo??!11!?
Estrazione da perfezionare, ma nel complesso ero felicissima: niente irritazioni, niente odori e cordini molesti, niente corse in bagno appena sveglia, niente quintali di rifiuti puzzolenti, anzi, mi faceva sentire talmente a mio agio che me ne sono totalmente dimenticata, mi sono addormentata (sono narcolettica, sì) e al mio risveglio erano passate 12 o 13 ore dall'ultima volta che l'avevo svuotata. 
BRIVIDO TERRORE RACCAPRICCIO!
Nessuna perdita, ma era come se la coppetta si fosse marinata ed amanava un odore decisamente sgradevole.
La lavo con il detergente intimo, niente, puzza ancora. La faccio bollire per 10 minuti, niente, puzza ancora. La rilavo, niente. 
PANICO.
Sentendomi una cretina cerco informazioni sul forum La Coppetta Mestruale (che è stato la mia lettura serale per diverso tempo) e vedo la luce in fondo al tunnel leggendo che lasciandola immersa in acqua e bicarbonato per qualche ora il problema dovrebbe risolversi. 
Così ho fatto e l'odore è andato via. Dio Culo grazie, giuro che non lo farò mai più, non terrò su la mia Yuuki per più di 8-10 ore perchè sono pigra, perchè ho un flusso ancora più ridicolo di quello che pensavo e perchè mi addormento ovunque. Considerando che l'assorbente interno lo cambiavo ogni tre ore direi che si può fare questo sforzo.

Il mese dopo andavo già come una scheggia nell'inserimento e affrontavo un viaggio in macchina di 6 ore in tutto. Non mi sentivo ancora pronta per il cambio in autogrill, ma il fatto di essere riuscita a gestire la combo mortale camion in autostrada + lavoro + primo giorno di ciclo senza dare di matto è stata una grande conquista ed è solo grazie alla coppetta mestruale. Chiamatelo effetto placebo, chiamatelo come volete, ma dopo questa esperienza ho capito che io indietro non ci sarei mai tornata. 

Al terzo ciclo ero pronta per il cambio in un luogo pubblico, evidentemente i bagni dell'Ikea mi sono stati d'ispirazione. 
Ormai avevo affinato la tecnica per l'estrazione, dando dei piccoli colpetti con i muscoli pelvici in modo da farla scendere quanto basta per riuscire a prendere la base con pollice e indice e rilassarli poi nel modo giusto diventa anche questa un'operazione da 10 secondi che posso fare stando seduta normalmente sul wc, nessun bisogno di mettersi una gamba dietro la testa o cose del genere. 
Il gambo non mi dà nessun fastidio quindi per il momento non ho intenzione di tagliarlo, è la mia copertina di Linus, mi serve come punto di riferimento e probabilmente andrei nel panico senza di lui. 
Fin qui tutto bene, il problema è sorto quando mi sono resa conto di non avere nè una bottiglietta d'acqua nè delle salviettine umidificate in borsa (due cose che non sono abituata ad avere), ho pulito la coppetta semplicemente con un fazzoletto di carta e vi sembrerà incredibile, ma non sono morta! E non ho nessuna infezione o male incurabile! Però ecco, per il futuro magari è bene ricordarsi di avere sempre a portara di mano almeno una delle due cose, i bei tempi da zozzona sono finiti.

Foto scattata durante la nostra luna di miele alle Maldive
Ecco, questi sono gli highlights dei nostri primi 3 mesi insieme. Avrei potuto essere più sintetica e andare un po' meno nel dettaglio, ma è nei dettagli che sta la differenza tra una lezione teorica e un'esperienza personale nella quale potersi immedesimare; io vi ricordo che non voglio e non posso insegnare niente sull'argomento, il mio è solo un racconto che vorrebbe farvi capire che non c'è niente di strano o difficile nell'utilizzo della coppetta mestruale, solo una vagonata di aspetti positivi. Per noi, la nostra bernarda e l'ambiente.

Sentitevi pure libere di condividere qua sotto le vostre esperienze e pormi/porre alle più esperte tutte le domande che vi vengono in mente, risponderò il prima possibile, giurin giurello!

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