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30 maggio 2013

Some Barça Talking

Probabilmente è il modo più irritante per iniziare un post, ma almeno una volta nella vita voglio provare anche io questo brivido. Se non mi seguite su facebook - e fate bene - molto probabilmente non sapete che sono stata una settimana a Barcellona per il Primavera Sound, un festival di quelli che levati, ma non starò qua ad annoiarvi con considerazioni musicali che non interessano a nessuno.
Tra una cosa e l'altra ho avuto poco tempo per godermi la città, ma essendoci già stata non troppi anni fa non mi sono disperata più di tanto; il tempo per fare un po' di shopping però lo si trova sempre.
Il senso di tutto ciò è darvi giusto due informazioni in croce su quello che offre Barcellona dal punto di vista cosmetico, posti e marche difficili e/o impossibili da reperire nei negozi fisici in Italia. 
Non si sa mai che abbiate una vacanza in programma e certe cose possano esservi utili.


Una delle tappe principali è stato El Corte Inglés, una roba tipo La Rinascente insomma, dove passi tra i vari corner e se ti fermi a sbavare per più di due secondi su un prodotto - che costa rigorosamente quanto sei notti nell'ostello in cui alloggi - la graziosa commessa di turno ti guarda quasi con compassione, lasciando sottinteso un "dai levati poratcha, copri la visuale alla signora con la Louis Vuitton".
Per quanto riguarda i marchi d'alta profumeria non hanno niente che qua non si sia mai visto, potete però trovare Origins (solo skincare, della linea di trucco neanche l'ombra), ma vi consiglio comunque di lasciar perdere dato che dopo aver chiesto un paio di prezzi sono scappata via piangendo, quelli inglesi sono molto più convenienti.
Stesso discorso vale per Bourjois, l'unico brand che possiamo realmente invidiargli. Ci ho messo tre o quattro giorni a decidermi ad acquistare il correttore Healthy Mix, 13 simpaticissimi euri. 
Rendiamoci conto, su Asos li costa il fondotinta. 
E la cosa ti lascia ancora più perplessa quando scopri che i prodotti Maybelline costano invece molto meno rispetto all'Italia. Il Color Tattoo - tonalità 'On and on Bronze' - credo di averlo pagato sui 7€ e per esempio i mascara andavano dai 6 ai 10 euro, roba che qua se non li piazziano almeno a 12 non stanno bene. 
Sempre di Maybelline mi sono portata a casa uno dei rossetti Vivids, quella linea che negli Stati Uniti è uscita mesi e mesi fa e qua possiamo solo sognarceli. Niente panico però, una ragazza mi ha fatto notare che si trovano su Feelunique, non sarà come toccarli con mano ma sempre meglio di niente. 
Li avrei presi tutti, alla fine ho scelto il n. 910 Shoking Coral:

La foto non gli rende giustizia, non credo ci sia bisogno di dirlo.

Da El Corte Inglés se si attraversa in diagonale Plaça Catalunya si arriva dritti dritti da Sephora e lì vale davvero la pena andarci, è il paradiso.
Non tanto per una questione di marche che più o meno sono le stesse, ma per le sue dimensioni. Poi oh, magari sono io che essendo abituata al buco che c'è qua vedo tutto più grande e bello, probabilmente se entro in una qualsiasi Sephora francese poi non lo vado a raccontare.
Dicevo, in più hanno giusto Bourjois (che potete trovare un po' ovunque alla fine della fiera, è un po' la Deborah de noaltri), Origins, Nars e Clarisonic, anche se quest'ultimi sono arrivati o arrivaranno anche da noi poveri sfigati. 
C'è da dire che lo stand Nars faceva abbastanza pena, c'erano pochi tester ed erano buttati lì a CDC, una roba che ti aspetti da OVS, non in un posto dove ci sono una ventina di commesse che non vedono l'ora di saltarti addosso ergo non hanno chissà quante cose da fare. Tra l'altro sono parecchio fastidiose, presente da Kiko? Ecco, siamo lì. 
Quando però ho visto un coso con scritto -30% e dentro alcuni prodotti Nars mi è data una sincope. Ho dovuto ravanarci dentro eh, ma alla fine qualcosa che si salvava c'era: la Cheek Palette 'Foreplay' in cui è contenuto anche l'Orgasm di cui forse prima o poi capirò l'hype, e il Velvet Matte Lip Pencil 'Train Bleu'. 
E non è solo immensamente figo, ha pure una delle texture migliori che abbia mai provato. 

In realtà è molto più scuro, oggi con la macchina fotografica non ce la potevo fare.

Altri acquisti random sono stati la maschera all'argilla verde e menta della Cattier trovata in una farmacia su La Rambla, il termoprotettore della TRESemmé direttamente al supermercato (peccato non avessero tutta la linea, mannaggia) e delle ciglia finte di Primark. 
Ah, per le interessate: Primark si trova all'interno di un centro commerciale abnorme alla fine del Diagonal Mar, prendete l'autobus 41, il capolinea è proprio davanti all'ingresso. 
Centro commerciale in cui ci sono anche Inglot, Sephora e un negozio che rivende prodotti Tigi, GHD, Osis&amici.
C'è anche un mini Topshop dalle parti di Plaça Catalunya, ma dato che non hanno la linea di trucco e dato che questo non è un fescion blog faremo finta di niente e andremo avanti.
Sempre lì intorno se avete voglia di mettervi a cercare - non come me - dovreste trovare un MAC Pro.
E basta, non mi viene in mente altro di particolarmente rilevante in fatto di trucco e compagnia bella. 


Saltando di palo in frasca, se volete un consiglio andate a mangiare almeno una volta al ristorante vegetariano L'Hortet, noi ci abbiamo pranzato per quattro giorni di fila e ne sento tanto la mancanza. 
Il menù cambia tutti i giorni e se beccate la crepe di funghi con salsa di mandorle siete delle persone fortunate, io continuo a sognarmela di notte. 


E il Primavera è stato ovviamente una cosa incredibile, vedere nel giro di tre giorni quei gruppi che fino a sei mesi fa ero convinta di non potermi mai trovare - o ritrovare - davanti manco per sbaglio è stato troppo. 
Non vi racconterò i dettagli, però ecco, i Jesus and Mary Chain mi hanno fatto scendere più di una lacrimuccia. 
Come potete notare in questa settimana mi sono anche dimenticata l'italiano e come mettere insieme frasi di senso compiuto, conto di riprendermi nel giro di qualche giorno.
Vabbè basta la smetto, cià.